Il mistero di Padre Pio (IL LIBRO DELLA SETTIMANA IN REGALO)

€ 3.00

Autore: Giancarlo Padula
Collana: Parole Nuove 
Pagine: 186 p., Brossura
ISBN: 978 8889008348
Prezzo di copertina: € 13,50

UN LIBRO DEL GIORNALISTA E SCRITTORE CATTOLICO GIANCARLO PADULA PER LE “EDIZIONI DEL POGGIO”
La riesumazione della salma di Padre Pio è un evento di fede e storico, un passaggio importante per la Chiesa del Terzo Millennio. Una testimonianza “viva”, in contrasto con l’”apparenza” della morte. “Dov’è o morte il tuo pungiglione?” Scrive San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi, capitolo 15, versetto 55 (Confronta Libro del Profeta Osea, capitolo 13, versetto 14). La morte e la sofferenza sono realtà, ma sono situazioni provvisorie. In questo sta la testimonianza del santo con temporaneo forse più amato e venerato in tutto il mondo. 2.200 Gruppi di Preghiera, di cui 1800 italiani, 600 visite l’ora a San Giovanni Rotondo, 7200 al giorno, dalle 7 alle 19; 7 milioni l’anno di devoti che si recano nel convento sul Gargano dove è vissuto San Pio, nel quarantesimo della morte e nel novantesimo della comparsa delle stimmate, è stato stimato in 10 milioni il numero di pellegrini. Tremila i siti su Internet.
Su questo grande evento e su ciò che cela il volto e il corpo del santo di Pietrelcina esce questo libro (istant book), in questi giorni del giornalista professionista e scrittore cattolico Giancarlo Padula (www.giancarlopadula.it), Premio    Astro Nascente per un trilogia di libri sul film di Mel Gibson “La Passione di Cristo”.
“C’è chi ha la grazia di viverli certi eventi”, scrive Giancarlo Padula, “per un credente, la “fortuna” più grande potrebbe essere stata quella di essere nato e vissuto nella stessa terra e durante il ministero terreno di quel Gesù di Nazareth che è stato fino alla straziante crocifissione il Gesù della storia, e che è diventato il Cristo della fede, dopo la Resurrezione. La fede del cristiano è incentrata sull’evento pasquale: sulla Resurrezione di Gesù Cristo, che con quel prodigio sancì una rivelazione che per i cristiani (di ogni denominazione) è la base del proprio credo: Lui è il Figlio di Dio, morto e risorto per i peccati di ogni uomo.    La chiave per comprendere il fondamento della fede cristiana è in questi passi della Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, capitolo 15, versetti 12-26: «…Ora, se si predica che Cristo è resuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dai morti? Se non esiste resurrezione dai morti, neanche cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi poi risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati, (Cristo secondo il Cristianesimo, si è fatto carico dei peccati di ogni uomo e dell’umanità, divenendo egli stesso peccato, distruggendo il peccato sulla croce, in sé stesso, con il suo sacrificio, questo lo scopo della sua missione, dopo che il peccato originale e tutti gli altri a seguire, avevano separato l’uomo da Dio, per questo c’e’ stato bisogno di un ponte, da qui la parola “pontefice”). E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi poi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti, poiché se a causa di un uomo venne la morte, (Adamo, n.d.a), a causa di un uomo (Gesù Cristo n.d.a), verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo (…una risurrezione di vita per chi ha fatto il bene, una risurrezione di condanna per chi ha optato, nella sua libertà, per il male … n.d.a). Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a    Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza (San Paolo si riferisce al regno del male, di satana, degli spiriti cattivi n.d.a.), bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico ad essere annientato, sarà la morte…». Questo è il fondamento della fede cristiana” .