Le città invisibili

€ 11.40

Autore: Antonietta Pistone

Collana: Emozioni

Pagine: 102 p., Brossura

ISBN:  9791280156075

Prezzo € 12,00

Nel 1972, Italo Calvino pubblicò il romanzo «Le città invisibili», un romanzo metafora dov’era evidente la sensibilità dell’autore nei confronti dei problemi ambientalistici. «Le città invisibili» è anche il titolo che Antonietta Pistone ha dato a questo suo ultimo lavoro traendo spunto, evidentemente, dall’opera calviniana.

Il volume contiene tredici poesie e un lungo racconto, in particolar modo nelle poesie risalta l’aspetto interiore dell’autrice alla scoperta delle città invisibili celate nel suo animo, un itinerario non improvvisato ma frutto di una vita vissuta «…tra le quattro mura/ in case di mattoni/ guardando fuori/ sempre gli stessi scenari» (Le città invisibili).

La poesia è per Antonietta Pistone l’approdo necessario, insostituibile per liberarsi dalle tensioni di una vita, non certo facile, ma che deve accettare perché le permette di sentirsi libera, non rifiutando talvolta uno stato di autoemarginazione «al fine di sfuggire alla disperazione, incombente a motivo dell’isolamento…» (Martin Buber – Il problema dell’uomo).

La nostra autrice è una stimata docente di filosofia presso i licei per cui è facile avvertire in ogni suo scritto, quindi anche in ogni sua poesia, la presenza di un pensiero filosofico, guida indispensabile che le permette di penetrare alla radice ogni moto del sentire umano. Tra l’altro «Il poetare e il pensare si eguagliano nella forma più pura, nella custodia accurata della parola» (Martin Heidegger) e solo attraverso il linguaggio poetico «avviene l’automanifestazione dell’essere» (M.H.).

Le poesie di quest’ultimo lavoro di Antonietta Pistone sono frutto dell’esperienza di una vita caratterizzata da sogni infranti dove protagonisti sono le sofferenze e la speranza, i ricordi e il dolore, raramente le gioie, filtrati da una realtà evanescente dettata dal fluire di sensazioni ed emozioni profonde: «Amo l’assenza/ il silenzio/ l’immensità del vuoto cosmico» (Il cerchio d’oro).

In Antonietta Pistone la voglia di fare poesia emerge dal voler affrontare la realtà, anche se negativa, con una forza d’animo unica, senza tentennamenti, ritrovando nel ricordo sempre vivo della mamma lo stimolo per affrontare l’incerto futuro «Quando io e te/ mamma/ eravamo insieme/ io mi sentivo/ a casa/…Riscopro l’amore/ per me stessa/ attraverso le cose/ che mi hai insegnato… E ti porto/ dentro di me/ immutata/ intatta, per nulla scalfita/ o logorata dal tempo,/ che invece/lacera i resti». (A Casa).

La sincerità è un aspetto costante della scrittura della nostra autrice nonostante la vita l’abbia privata della colonna portante della sua vita. La scomparsa di una persona cara genera in lei una malinconica nostalgia e un malessere incolmabili ma non rinuncia a un colloquio postumo dettato dall’amore filiale, al bisogno affettivo di sentirla sempre accanto: Antonietta Pistone non vuole e non sa rassegnarsi alla freddezza della realtà e le sue lacrime «cadono giù silenziose/ e si dileguano all’istante/ ma il dolore/ quello resta/ e più è nascosto/ più si sente» (Ci sono lacrime).

Genera commozione la «Lettera al figlio» dove ancora una volta protagonista è l’amore, sentimento unico che dà senso alla vita, ne è convinta la scrittrice che nelle sue poesie esalta i valori familiari: «Figlio…/ tu sei figlio…/ e per quanto lontano tu possa andare/ non ti allontanerai mai dal mio cuore/ il mio amore sarà per sempre/ anche quando resterà silenzioso e in attesa/ alle porte del tuo cuore muto/ perché andrai via/ e poi tornerai…».

In «Mattinata», protagonista è il Gargano, descritto con malinconica nostalgia nel ricordo dei giorni vissuti, forse spensierati, ma sottolineati dalla bellezza di un territorio da fiaba, ricco di storia e di spiritualità: «…osservo l’orizzonte/ aperto e senza confini/ mentre la musica dell’acqua/ sulla battigia di sassi/ rilassa il mio spirito/…questa riva di Puglia/ è un Paradiso/ gettato lì/ proprio in mezzo al Gargano».

Il ritorno alla passata gioventù è rivissuto da Antonietta Pistone in «Carnevale», un argomento apparentemente leggero ma che propone l’eterno interrogativo «che cos’è la vita?», e la felicità è solo un’illusione?: «…forse mi chiudo in casa/ e non partecipo/ rifiuto il carnevale in calendario/ tanto qui c’è da ridere ogni giorno/ con la comicità del dramma e dell’eterno ritorno».

Tutte le poesie contenute in «Le città invisibili» sono una rappresentazione in chiaroscuro della sensibilità di Antonietta Pistone, che rifugge dalla metrica per una maggiore libertà nell’esposizione del suo pensiero. Con la forza delle sue parole riesce a pennellare aspetti della vita che non tutti riescono a cogliere, ma che solo una poetessa-filosofa riesce a penetrare nella loro essenza.

«Per sogno e per amore» è un lungo racconto che l’autrice ha voluto inserire ne «Le città invisibili» per equilibrare, almeno parzialmente, le tensioni emotive che derivano dalla lettura delle sue poesie. Non nascondo d’incontrare in questo lavoro qualche elemento autobiografico di Antonietta Pistone che, nonostante gli ostacoli disseminati sul suo percorso, ama la vita in ogni sua espressione. Lascio ai lettori la sorpresa e il piacere della lettura invitandoli a meditare profondamente sul significato della vita.

                                                Giucar Marcone (Giornalista e Scrittore)

Categoria Collana Emozioni