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€23.75 (In Stock)

Autore: Giusepe Onorato
Pag. 594 prezzo: € 25,00
ISBN: 9788897409953



















L’idea
di questa raccolta è nata qualche anno fa quando presso l’Archivio di Stato di
Lucera, consultai un processo riguardante una mia prozia, sorella di mio nonno
Alessandro Palumbo.



Tendenzialmente
le mie letture si erano sempre dirette verso testi storici e, in particolare,
quelli collocati nel periodo che va dalla fine del Medio Evo al diciannovesimo
secolo.



Non
la Grande Storia, segnata dalle date
di guerre, scoperte, grandi uomini, e così via, ma la Storia Piccola, quella
che riguarda singole persone la vita di tutti i giorni e, in particolare, i
processi inquisitoriali o civili.



Fra
questi sono rimasto particolarmente colpito dalla lettura degli atti originali
del processo alla Monaca di Monza, agli Untori di Milano, alle Streghe di Salem, a Gostanza da
Libbiano, a Vittore Soranzo e via dicendo.



Non
si tratta di testi di larga diffusione e spesso, neanche di facile lettura.



Oggi
si stampa una caterva di libri sui più svariati argomenti, eppure si legge
molto meno di una volta. I motivi sono tanti che, in questa sede, non è il caso
di approfondire.



A
prima vista pare curioso che ad un aumento dell’offerta di libri corrisponda un
numero minore di lettori. Ma se si riflette tanto strano non è.



Oggi
un libro, come tutte le altre cose, è una merce che va posta sul mercato dove
deve trovare uno acquirente. L’acquirente-tipo, così come è prefigurato se non
è un cretino vero e proprio poco ci manca. Perché?



L’ossessione
di vendere impone che il testo sia di facile lettura. E cosa c’è di meglio di
un libro che insegna a dimagrire, a essere belli, a imparare a parlare un’altra
lingua, cucinare, o che racconti storie mielose e “democratiche”.



Tornando
al discorso iniziale avevo pensato in un primo momento, di trascrivere pochi
processi riguardanti il territorio di Alberona e/o gli alberonesi, selezionando
quelli con le imputazioni più gravi, quali gli omicidi premeditati, stupri,
rapine.



Mi
sono reso conto però che la sensibilità dell’epoca in materia di crimini, era
diversa da quella odierna. Non solo, ma su diversi reati per i quali oggi si
procede d’ufficio, allora era necessaria una querela di parte. Doveva essere il
danneggiato, o chi per lui, a presentare doglianza
(querela, lamento) all’autorità, onde ottenere la punizione del colpevole e il
risarcimento del danno.



Ad
esempio l’incendio ed il taglio abusivo di legna nei boschi Comunali, al tempo
della Regia Udienza, era considerato un crimine di particolare gravità,
perseguito d’ufficio. Si comprende che ciò era dovuto al fatto che i boschi rappresentavano
una ricchezza per gli abitanti del paese da conservare e difendere gelosamente.
Si pensi solo alla legna necessaria per riscaldare le case nei freddi inverni,
al pascolo per gli armenti.


























Questa
è la prima volta che Alberona è raccontata in questo modo.



Sicuramente
nel testo vi sono errori ed inesattezze. Succede sempre. Sarò grato a chi vorrà
segnalarle.








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