Recensione: LA STANZA DEL LAGO a cura di A. Zangardi

LA STANZA DEL LAGO (autrice Giò Furfaro)

RICERCARE LA LUCE TRA SOGNO E REALTÀ

La storia narrata dalla scrittrice Giò Furfaro nel suo romanzo “La stanza del Lago “, pubblicato con le Edizioni del Poggio, è molto avvincente.

“… É un libro intrigante da leggere tutto d’un fiato …” ci avverte lo scrittore e giornalista Giucar Marcone nella Prefazione, e questo per tanti motivi.

Lucilla, protagonista del romanzo, nata col desiderio di Luce, intraprende un viaggio nel misterioso mondo Astrale, per ritrovare il significato della vita e alla ricerca di “un bagliore di speranza”.

Il mondo terrestre è denso di valori sbagliati ed è popolato da gente ammalata di egoismo, potere, possesso, per cui, catapultata nel “mondo Astrale”, la protagonista ritroverà sentimenti, puri come neve, in cui si tufferà per uscirne rinnovata.

La stanza del Lago, avvolta un’atmosfera di sogno diverrà un magico rifugio, mentre l’anima ritroverà protezione e un certo sapore di pace. Le chiavi di bronzo, d’argento, d’oro, solo se inserite nella porta giusta, le regaleranno i momenti meravigliosi della vita.

Come in un perfetto romanzo di fantascienza, in questo nuovo mondo di stupori, abitato da persone ricche di speranza e dignità, Lucilla oltrepassa il mistero. Perde il rapporto spazio-tempo, per cui:

-         la musica diviene “soffice” e decora giardini e corridoi;

-         il vento risuona “ … sull’acqua nel mare dei pensieri …”;

-         le farfalle si trasformano in foglie;

-         i profumi volano con i colori.

Assaporerà persino l’ebbrezza del volo percorrendo “cumuli di sentimenti e labirinti di emozioni” mentre “sfoglia il libro della sua vita” senza udire parole, ma solo pensieri dell’anima.

In questo romanzo il lettore si immergerà insieme alla protagonista, in una natura incontaminata e pura, lontano dalla Terra, che si sta trasformando in un rifiuto, e dai terrestri, privi di speranza e schiavi del loro “io”, fermamente convinti che il “sapere” sia in loro dominio.

Qual è il ruolo del pensiero in questo magico mondo dove tutte le azioni sono guidate dalla mente, che non deve essere lasciata libera?

Il Giudice Medek, puro spirito, parla attraverso la mente. Esiste un esercito che protegge il mondo Astrale ed è armato di energia e forza interiore. Per tutti è proibito provare odio. Oltre alla mente bisogna dare ascolto alla voce interiore dell’anima.

È UN MONDO PERFETTO QUELLO ASTRALE, dove tutti i pensieri buoni si materializzano con la FEDE, che corregge i pensieri negativi, frutto della sofferenza. Avere Fede significa distruggere le forze negative che popolano questo mondo perfetto. I verbi da coniugare, per tornare rinnovati nel mondo terrestre sono dunque: capire, parlare, sapere.

È UN MONDO SURREALE QUELLO ASTRALE dove, per proteggersi dal buio, nell’eterna lotta tra BENE e MALE, si prende il volo protetti da una bolla, una specie di astronave, come nei più classici romanzi di fantascienza.

Si raggiunge il mondo astrale per riscoprire la propria vita?

Esiste l’odio in questo mondo extraterrestre?

Sono ammesse le lacrime? È tollerato il dolore? E le illusioni? E gli inganni?

Vi è una parola “magica” per contrastare il fuoco della passione e il ghiaccio dell’indifferenza?

Quale rimedio agli errori e alle delusioni?

Nel romanzo “La stanza del Lago “di Giò Furfaro, troveremo risposte a questi interrogativi. L’intreccio tra sogno e realtà permetterà di trovare la Luce e di risalire, in una sorta di rinnovamento catartico, verso la libertà interiore.

 

Antonietta Zangardi Giacò

Scrittrice e ricercatrice storica

Coordinatrice del CST, Simposio culturale Poggio Imperiale (FG)
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